MARSALA. Il cadavere di una giovane donna nigeriana è stato rinvenuto nelle campagne di contrada Amabilina, nei pressi di una discoteca. A notare il corpo senza vita e ad avvertire i carabinieri sarebbe stato un passante. Da una prima ricognizione sul cadavere effettuata dal medico legale sembra che il decesso sia dovuto a una overdose di sostanza stupefacente. Sul corpo, infatti, non sono stati rilevati segni di ferite da arma da fuoco o da taglio.
Né di corpi contundenti. Nel massimo riserbo (forse, oggi, un comunicato stampa), indagano i carabinieri della locale Compagnia, coordinati dalla Procura, che si presume abbia disposto l'autopsia. Della vittima non sono stati resi noti né l'identità, né l'età. Il riserbo sarebbe imposto dalla necessità di accertare una serie di elementi. Innanzitutto, capire se si è trattato di una dose "tagliata" male. Poi, scoprire (ma questo è più arduo) chi è lo spacciatore che l'ha ceduta alla vittima. E se quest'ultima è arrivata da sola nella zona in cui è stata trovata o con qualcuno che poi l'ha lasciata lì.
Altro elemento da accertare è se la giovane nigeriana fosse una prostituta, che magari si è ribellata ai suoi sfruttatori che l'avrebbero punita inscenando una morte per overdose. Tutte ipotesi, naturalmente, considerato il silenzio degli inquirenti. L'ultimo caso di morte per overdose, a Marsala, risaliva al 20 agosto 2013, quando dentro un'auto ferma nel parco dell'ex Salinella fu trovato il corpo senza vita del 40enne marsalese Salvatore Adamo. Circa sei mesi prima, era stato il turno del 44enne tossicodipendente Paolo Pellegrino, trovato morto nella sua abitazione, nel quartiere popolare Amabilina.
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