Trapani

Lunedì 25 Novembre 2024

Peculato, chiesta la condanna di un marsalese

MARSALA. La condanna a due anni e mezzo di carcere è stata invocata dal pubblico ministero Niccolò Volpe per un marsalese, il 70enne Francesco Antonio Tramati, accusato di essersi appropriato di una parte del denaro del padre (l'ultranovantenne Vincenzo Tramati) di cui era amministratore di sostegno. Il reato contestato, in questi casi, è il peculato. Quando un giudice tutelare, infatti, nomina qualcuno amministratore di sostegno o tutore di una persona che non è capace di badare a se stessa, questi è equiparato al pubblico ufficiale e deve rendicontare (non approfittando, naturalmente, del denaro che si trova a maneggiare) tutte le spese effettuate per le esigenze del soggetto tutelato. A far scattare il procedimento a carico di Francesco Tramati è stato il giudice tutelare, al quale, a quanto pare, si sono rivolti altri familiari di Vincenzo Tramati, attualmente ricoverato in una struttura assistenziale per anziani, lamentando che qualcosa non quadrava nella contabilità. Francesco Tramati, dopo essere stato convocato dal giudice, si è dimesso. Il procedimento, però, a quel punto, non poteva non essere avviato. I fatti contestati sono relativi al periodo 2010-2012. A difendere Francesco Tramati è l'avvocato Rosa Tumbarello, che ha tenuto la sua arringa difensiva dopo la requisitoria del pm Volpe, cercando di smontare il castello dell'accusa, alla quale, invece, ha dato man forte l'avvocato della parte civile, il castelvetranese Giuseppe Parrinello, che alla fine del suo intervento ha chiesto un risarcimento danni di circa 20 mila euro. Un caso analogo, lo scorso dicembre, si è concluso con l'assoluzione di una donna marsalese (Giuseppa Cordio) che aveva ammesso che, talvolta, soprattutto dopo che il marito era rimasto senza lavoro, la famiglia era costretta a tirare avanti anche con il denaro dell'anziana madre di cui lei era tutrice.

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