MAZARA DEL VALLO. Nel segno dell'integrazione civile, sociale e religiosa. Alcuni però affermano che si tratta principalmente di "condivisione", condividere cioè con i nostri frontalieri del Mediterraneo le dinamiche della vita. L'"integrazione - dicono alcuni - è ben altra cosa perché affonda nelle radici di un popolo". Sarà anche questo ma intanto a Mazara, dalla Tunisia, e precisamente da Menzel Bourguiba, sono arrivati ventitrè, tra insegnanti e suore salesiane, che lavorano e gestiscono l'Ecole de Soeurs di Menzel Bourguiba, a poche decine di chilometri da Tunisi. Sono stati in visita residenziale presso la Fondazione "San Vito Onlus", un punto di riferimento per i migranti dove trovano cibo, cultura dell'accoglienza, socializzazione. Per una settimana gli insegnanti, accompagnati dalle suore Magdaline Synnah e Manisha Parmar (quest'ultima direttrice della scuola), hanno seguito le attività che si svolgono presso la Fondazione: dal laboratorio degli anziani "Vivi la vita" ai ragazzi del Centro "Voci dal Mediterraneo". La visita residenziale si inserisce nell'ambito del gemellaggio che da quasi dieci anni la Fondazione - così come la Diocesi di Mazara del Vallo - ha con Tunisi. Un gemellaggio pastorale con la Chiesa di Tunisi che è stato il segno concreto che la Chiesa di Mazara ha voluto privilegiare per esprimere la nuova via intrapresa alla vigilia del grande giubileo dell'anno 2000 e l'inizio del terzo millennio della cristianità. Vera crocevia della storia fra due civiltà, la Chiesa di Mazara ha sempre rappresentato il punto di contatto e di dialogo tra mondo cristiano e mondo musulmano. E non poteva non nascere un percorso di collaborazione che era stato avviato dall'ex presidente della Fondazione, don Francesco Fiorino e che ora lo sta continuando l'attuale presidente Vilma Angileri. Da quattro anni gli operatori della scuola tunisina non venivano a Mazara del Vallo: "È stato un gradito ritorno - ha spiegato suor Magdaline Synnah - vivendo come parte integrante con gli operatori della Fondazione ci siamo resi conto dei percorsi di integrazione oramai consolidati". L'Ecole de Soeurs di Menzel Bourguiba è frequentata da 650 ragazzi musulmani, dalla scuola d'infanzia alla primaria (in Tunisia l'intero corso di studi è di 12 anni). "Dialogo e integrazione, su questi due elementi stiamo continuando questo percorso avviato con i nostri fratelli tunisini - ha detto il presidente della Fondazione, Vilma Angileri - la conoscenza è la prerogativa essenziale per evitare diffidenze e pregiudizi. Ecco perché abbiamo aperto ancora le porte della Fondazione a questi formatori tunisini che si sono potuti rendere conto dei percorsi di integrazione da noi condotti nel territorio della Diocesi".