MAZARA. Con l’acquisizione delle relazioni di due consulenti della Procura (Giovanni Casano e Vincenzo Nicolì) è entrato nel vivo, in Tribunale, il processo che vede alla sbarra quattro poliziotti fino allo scorso anno in servizio al commissariato di Mazara accusati, a vario titolo, alcuni di falso in atto pubblico, calunnia, falsa testimonianza e favoreggiamento e un altro di rivelazione di segreto d’ufficio. Imputati sono i sovrintendenti Vito Pecoraro e Antonio Sorrentino, l’assistente Vincenzo Dominici e il commissario capo Carlo Nicotri, ex dirigente del commissariato mazarese. Vincenzo Nicolì, funzionario dello Sco della polizia, è quello che ha attestato che la relazione di servizio che in un precedente processo ha portato alla condanna di Pecoraro e Dominici a 3 anni di reclusione per falso ideologico sarebbe stata redatta parecchio tempo dopo rispetto alla data riportata del documento. Una relazione che, per l’accusa, sarebbe stata confezionata in collaborazione con Sorrentino proprio per scagionare Pecoraro e Dominici dalle imputazioni del precedente processo. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE