MAZARA. «Hai addosso il malocchio. Te l'ha fatto un santone. Ma se mi dai il denaro, te lo faccio togliere». E la vittima, particolarmente suggestionabile, avrebbe abboccato, versando 6 mila euro. Una vicenda che richiama un caso ben più famoso a livello nazionale, ha detto il pm Antonella Trainito nel corso della requisitoria del processo che, in Tribunale, vede imputati, per estorsione, Marco Buffa, 42 anni, di Petrosino, e Antonino Manciaracina, di 50, di Mazara.
Per entrambi, il pm ha invocato una condanna a un anno e mezzo di carcere e 800 euro di multa, chiedendo, però, la derubricazione dell'accusa da estorsione in truffa: secondo comma dell'articolo 640 del codice penale, quello che prevede azioni volte a ingenerare «il timore di un pericolo immaginario».
Vittima di Buffa e Manciaracina, secondo l'accusa, è stata la mazarese Maria Eusebio, titolare di un bar-paninoteca sulla via Marsala, che per paura, spiega il legale di parte civile, avvocato Antonella Figuccia, ha dato 6 mila euro ai due imputati «impegnando anche una collana d'oro del marito e attingendo a denaro che la figlia aveva avuto in regalo».
La donna, insomma, ha creduto davvero di avere addosso il malocchio («Ti faremo chiudere il locale», sarebbe stata la minaccia), anche se poi, rendendosi conto di quello che le stava accadendo, ha avuto la forza di ribellarsi e nel corso del processo ha detto: «Tutta Mazara ha riso di me…». Ma da quel tunnel ha saputo uscirne.
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