MARSALA. Un round a favore della difesa nel processo che davanti al giudice monocratico Matteo Torre vede imputato, per appropriazione indebita continuata e aggravata, il 63enne marsalese Giuseppe Milazzo, all’epoca dei fatti (fino al febbraio 2011) direttore dell’agenzia Credem di contrada Ciavolo. Una teste citata dalla parte civile, Rosa Marsiglia, ieri ha, infatti, dichiarato che una cambiale fu accreditata in conto corrente, seppur in ritardo, nel luglio 2014. «Ma Giuseppe Milazzo – sottolinea l’avvocato difensore Vito Cimiotta – fu responsabile della filiale Credem di Ciavolo solo a cominciare dall’agosto 2010. Dal processo sta, inoltre, emergendo che anche per altri casi contestati il mio assistito non era ancora in quella sede con ruolo di vertice».
Un altro funzionario di banca, dunque, potrebbe essere tirato in ballo? A denunciare Milazzo è stato un commerciante di prodotti per l’agricoltura, Pietro Genna, che nell’esposto presentato alla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura ha denunciato che in numerosi casi gli effetti cambiari ricevuti in pagamento dai suoi clienti, nonostante l’incasso, venivano accreditati sul suo conto corrente ben oltre i quindici giorni previsti dalla legge. «Con ritardi – ha denunciato il commerciante – da un minimo di 51 giorni a un massimo di 423 giorni rispetto alla data di pagamento».
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