PARTANNA. «A 48 anni dal sisma nel Belice la ricostruzione è un capitolo ancora aperto: mancano 150 milioni di euro per opere pubbliche, 230 milioni per l'edilizia privata e una politica centrale volta ad attuare azioni finalizzate a un armonico processo di sviluppo economico delle aree interne del territorio». Lo dichiara, in una nota, Nicola Catania, sindaco di Partanna e coordinatore dei sindaci del Belice, alla vigilia dell'anniversario del terremoto che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 devastò 21 comuni tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo provocando vittime, feriti e sfollati. Nel ribadire che anche questo anniversario «viene celebrato in un clima di forte e vibrata protesta generale, con senso di amarezza e sfiducia nelle istituzioni nazionali e regionali», Catania rileva che «lo svincolo delle somme residue relative a un finanziamento di 35 milioni euro e nella disponibilità del Dipartimento della Protezione civile regionale e la sottoscrizione dell'Apq del 31 dicembre scorso relativa al finanziamento per lo smantellamento dell?amianto nei comuni con presenza di aree destinate alle baracche costituiscono le uniche somme destinate al territorio i cui effetti si registreranno nel corso del 2016, non essendosi registrata alcun'altra forma di interventi nella recente legge di stabilità e per il secondo anno consecutivo».