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Alcamo, torna a rivivere la Pia opera pastore

ALCAMO. Attività religiose, sociali e, tra queste, anche la realizzazione, per il secondo anno consecutivo, del caratteristico presepe donato da Gaspare Cottone, un alcamese che ha vissuto e lavorato per anni a Brooklyn. C'è chi non sta con le mani in mano e si attiva, in tal modo, per il recupero e la riqualificazione del patrimonio architettonico e artistico dell'ottocentesco edificio della Pia Opera Pastore, i cui locali dell'Ipab "Opere Pie Pastore e San Pietro" sono in parte locati ad enti di formazione professionale, in parte destinati a centro di accoglienza per cittadini extracomunitari (è infatti attivo lo Sprar) ed in parte al culto, nella cappella all'interno dell'immobile stesso.

C'è anche la sede della scuola calcio Adelkam. Alla realizzazione del suggestivo presepe, che Gaspare Cottone, anni fa, allestiva artigianalmente nel proprio giardino in contrada San Gaetano e negli ultimi anni ha deciso di donare, lavorano con passione il pasticciere Illuminato Pirrone, il falegname Vincenzo Pirrone che ha realizzato la capanna, gli elettricisti Antonino Campanella e Giovanni Cucchiara.

Inoltre, all'interno della cappella si svolgono periodici incontri religiosi dei Cursillisti della Diocesi di Trapani, con don Mario Bonura, don Salvo Morghese e coordinati dal 2004 al 2014 da Pietro Grillo e adesso da Alberto Ciacio. Una realtà che coinvolge centinaia di persone. "Abbiamo avuto la grazia di poter usufruire di questa cappella - afferma Alberto Ciacio -, dove ci riuniamo e ci ritroviamo al termine dei ritiri spirituali. Ci siamo presi anche l'impegno di mantenere viva questa struttura e i beni custoditi al suo interno".

In un libro dello storico Roberto Calia, intitolato "L'Istituto Pia Opera Pastore e lo spirito di San Vincenzo de' Paoli in Alcamo" sono riportati interessanti dati storici in merito. Il monumentale edificio di Porta Trapani fu voluto dal barone Felice Pastore e realizzato dal suo erede Giovanni Vannucci. Il progetto dai due architetti palermitani Castiglia e Palazzolo tra il 1870 e il 1874. Il suo prospetto è in stile neoclassico.

E proprio dal 1874 la Pia Opera viene utilizzata per diversi scopi a carattere morale e formativo. La cappella, restaurata nel 1983, è centrica, con dodici colonne, capitelli corinzi bianchi, una cupola dall'ampio lucernaio e con due mezzibusti in marmo bianco dei coniugi Felice Pastore e Stefania Naselli, tre altari e un grande tabernacolo circolare, candelabri di alto valore, una tela del messinese Natale Carta, un mosaico dell'alcamese Gaetano Costa, due tele del palermitano Giuseppe Di Giovanni, e nella sacrestia altre tele dell'alcamese sacerdote Francesco Alesi.

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