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Nave romana a Marsala, tornano le polemiche

Lo scopritore: «Rammarico perché il relitto che ho avvistato nel mare di Trapani va a finire esposto in un’altra città»

MARSALA. Completato il restauro della nave romana "oneraria" (da carico) del terzo secolo dopo Cristo, il cui relitto è stato avvistato l'11 agosto del 1999 dai sub Tony Di Bono e Dario D'Amico al largo della costa di Marausa lido, alcune parti sono state già trasportate al Baglio Anselmi Tumbarello di Marsala dove il relitto sarà musealizzato ed esposto. Venerdì pomeriggio la presentazione delle parti restaurate della nave, in un incontro coordinato da Sebastiano Tusa, capo della Soprintendenza regionale del Mare, sotto la cui "alta sorveglianza" è stato effettuato il trattamento conservativo del relitto ad opera della ditta specializzata "Legni e segni della memoria" di Salerno.

"Sono stato invitato alla presentazione e ci andrò - afferma Tony Di Bono - ma non posso non confermare il mio rammarico perché il relitto che ho avvistato nel mare di Trapani vada a finire esposto a Marsala. Sicuramente quella del Baglio Anselmi Tumbarello è la migliore sede per valorizzare la nave, ma mi chiedo come mai, e se è stata solo mancanza di volontà, gli amministratori comunali di Trapani per oltre 15 anni non siano stati capaci che di produrre chiacchiere in merito alla musealizzazione del reperto.

Ricordo che nei primi anni duemila avevo suggerito, all'epoca da consigliere comunale, che si valutasse l'ipotesi dei locali ex deposito Sau, la vecchia azienda del trasporto urbano. Non se n'è fatto mai nulla - ripete, amaramente, Di Bono - anche se la proposta negli anni è stata ripresa da altri e se si sono rivelate, ripeto, solo chiacchiere senza alcun seguito tutte le altre iniziative, dall'ex Lazzaretto alla Colombaia, che erano state annunciate in merito".

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