TRAPANI. Dopo oltre 10 anni di attesa si va concretizzando la proposta di realizzazione di un elisoccorso (tecnicamente meglio detta elisuperficie) alle spalle dell'ospedale Sant'Antonio Abate. L'Azienda sanitaria provinciale ha infatti proceduto all’approvazione del progetto, redatto da 2 dipendenti e un professioniosta esterno, e dato incarico ad un geologo per uno studio geognostico sulla superficie dove dovrà sorgere la struttura della quale il capoluogo è privo. E, proprio al completamento del progetto, al momento di richiedere il via libera da parte del Genio Civile (Ente competente ad intervenire in materia), lo stesso Ente ha chiesto all'Amministrazione sanitaria di dotarsi preventivamente di uno studio geologico e geognostico sulla natura del terreno allo scopo di accertarne le condizioni per potervi realizzare la struttura.
In ogni caso adesso il direttore generale dell'Asp, Fabizio De Nicola, ha incaricato il libero professionista, Sergio Messineo, che dovrà consegnare in tempi brevi la relazione tecnica. Se questa darà esito positivo, l'azienda sanitaria potrà procedere al più presto ad indire la relativa gara d'appalto per la realizzazione dei lavori. Infatti, c'è da dire al riguardo che per le somme necessarie per l'esecuzione dell'opera, già l'Asp da alcuni anni inserisce sistematicamente in bilancio l'apposita voce con un finanziamento previsto di 700 mila euro.
Pertanto, salvo imprevisti, nel giro di alcuni mesi si dovrebbe procedere realmente all'inizio dei lavori dell'elisoccorso atteso ormai da oltre 10 anni. Come si ricorderà, infatti, i lavori per la realizzazione dell'opera ebbero inizio nei primi anni del 2000 proprio alle spalle del nosocomio trapanese, lavori poi quasi subito sospesi perché interessati da un'inchiesta della magistratura. Ma, nonostante dopo poco tempo l'inchiesta fosse stata portata a termine, tutto è rimasto fermo per lunghi anni con la conseguenza che ogni qualvolta un paziente necessita del trasporto in elisoccorso a Palermo o altrove, il mezzo deve fare base al campo Coni, perdendo di conseguenza minuti preziosi per il paziente dal momento che occorre prima trasportarlo dall'ospedale al campo stesso.
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