PETROSINO. «L'ufficio Urbanistica del Comune di Petrosino non ha mai rilasciato alcuna concessione per i progetti Dammusi 1 e Dammusi 2». Ad affermarlo è il sindaco Gaspare Giacalone, intervenendo su uno dei capitoli della «vicenda Michele Licata», al cui gruppo, il 26 novembre, Procura di Marsala e Guardia di finanza hanno sequestrato, per evasione fiscale, beni immobili e disponibilità finanziarie per 127 milioni di euro. Il capitolo è quello relativo a un nuovo tentativo di speculazione edilizia sul lungomare petrosileno, da attuare realizzando 32 villette.
Dei progetti "Dammusi 1" e "Dammusi 2", il 26 novembre, ha parlato il pm Antonella Trainito. «Nel 2011 - ha detto il magistrato - la Roof Garden stipula con due privati preliminari di vendita e permuta per acquisto di terreni sul lungomare di Petrosino». Nel 2014 vengono depositate al Comune richieste di piano di lottizzazione per 32 villette. Piani richiesti non da Licata, che è acquirente, ma dai proprietari venditori. Piani di lottizzazione approvati dal Consiglio comunale uno nel maggio 2014 e l'altro nel maggio di quest'anno.
"Se non fosse intervenuta la misura di prevenzione - ha affermato la Trainito - ad oggi Licata potrebbe chiedere esecuzione dei preliminari e entrare in possesso di un titolo che lo abilita a costruire le 32 villette". Pericolo scampato, dunque. "Come sempre ha fatto questa amministrazione comunale - dichiara, adesso, il sindaco Giacalone - anche per i progetti Dammusi 1 e 2 abbiamo attuato una rigida azione di controllo. Apparentemente, il titolare della richiesta di concessione non sembrava essere riconducibile a Michele Licata. Abbiamo, comunque, riscontrato delle situazioni anomale che abbiamo evidenziato nelle sedi più opportune.
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