CAMPOBELLO. Cinquecento, forse seicento migranti lavoratori hanno già iniziato ad “abitare” il campo d’accoglienza “Ciao Ousmane” allestito, per il secondo anno consecutivo, dal Comune all’interno dell’ex oleificio "Fontane d’oro" di contrada Corsale a Campobello di Mazara, confiscato alla mafia e passato al patrimonio indisponibile del Comune. Il campo è stato visitato, due giorni fa, dal prefetto Leopoldo Falco e dal giudice Piero Grillo della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, accompagnati dal sindaco Giuseppe Castiglione, presenti il capitano dei carabinieri Fabio Manzo, il maresciallo Vincenzo Bonura, il presidente del consiglio comunale Simone Tumminello e alcuni consiglieri. La gestione di quest’anno, come già avvenuto nel 2014, è affidata alla Croce Rossa, al quale collabora Libera Trapani e alcune associazioni locali. Prima di aprire i cancelli anche quest’anno il Comune è dovuto intervenire per ripristinare gli impianti elettrici e idrici, vandalizzati nei mesi di inutilizzo. Sono stati riattivati anche i 20 wc e le 20 docce. La Croce Rossa-comitato di Mazara del Vallo, invece, garantisce l’assistenza sanitaria nella palazzina uffici del bene confiscato. Per la piena collaborazione il Comune ha stipulato due protocolli d’intesa con diverse associazioni di volontariato operanti nel territorio. Tra questi le associazioni Yalla, Cif, la Fondazione San Vito onlus e la Caritas diocesana, che si occuperanno dell’accoglienza, della gestione e dell’organizzazione logistica. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE