MARSALA. Altri tre immobili (una villetta e due ruderi) realizzati abusivamente nella fascia dei 150 metri dal mare sono stati abbattuti, ieri, sul litorale di Marsala. Due nei pressi della spiaggia di San Teodoro, un altro di fronte quella di Marausa. Con queste ultime demolizioni, sono ormai 27 gli edifici irregolari abbattuti. Un'opera avviata nel settembre 2011 anche a causa del «pressing» della Procura diretta Alberto Di Pisa, la cui sezione di pg della Guardia di finanza, alcuni anni fa, inviò oltre 200 avvisi di garanzia a proprietari e funzionari comunali. La prima lista stilata dal Comune prevede 539 demolizioni. Altri immobili abusivi a poca distanza dal mare sono stati, poi, scoperti dalla sezione di pg delle Fiamme Gialle della Procura e dal Comune, sempre su sollecitazione della Procura, attraverso l'esame di aerofotogrammetrie del 1978, dalle quali è emerso che diversi immobili «sanati» con dichiarazioni dei proprietari che attestavano la costruzione prima del 1976, anno in cui la Regione approvò la legge sulla inedificabilità delle coste fino a 150 metri dalla battigia, in realtà nel 1978 non erano stati ancora costruiti. Tra queste, anche la villa al mare della famiglia di un ex assessore comunale di Forza Italia.