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Ruspe a San Vito per cancellare sei abusi edilizi

Le demolizioni nel borgo marinaro riguardano un muro di confine, un locale seminterrato, un magazzino e tre villini. Il costruttore fu denunciato vent’anni fa

SAN VITO LO CAPO. Ruspe in azione, a San Vito Lo Capo, per spazzare via gli abusi edilizi che deturpano la località balneare, facendo scempio di un paesaggio incontaminato che fa da richiamo a tantissimi turisti sia italiani, sia stranieri. Al via la demolizione di sei manufatti: un muro di confine, un locale seminterrato, un magazzino e tre villini. Erano stati realizzati, in spregio alle normative, in via Piersanti Mattarella chiamata, anticamente, dagli abitanti del borgo marinaro «a strata vacche». Lì, infatti, i pastori portavano a pascolare le mucche.

Si trattava di strutture costruite, abusivamente, - come si legge in una nota diramata, ieri, dalla Procura di Trapani che ne ha disposto l’abbattimento - a partire dagli anni Ottanta, in un’area vincolata, a pochi metri dalle spiagge più belle d’Italia. Nel 1995 il costruttore era stato denunciato per reati urbanistici. Nonostante la segnalazione alla magistratura, però, aveva continuato nei lavori, fino a due condanne emesse a suo carico, nel 2002 e nel 2004, dal giudice monocratico del Tribunale del capoluogo. Il Comune di San Vito, infatti, aveva sempre negato la sanatoria per le opere in questione. «La procedura esecutiva di demolizione - rileva il procuratore capo Marcello Viola - è stata lunga e difficile, anche per effetto dei ricorsi giurisdizionali proposti dagli interessati».

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