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Il tunisino morto annegato a Marsala, chiesta una condanna

MARSALA. La condanna a tre anni e un mese di carcere è stata invocata dal pm Signorato per il pescatore marsalese Vincenzo Bilardello, 28 anni, processato, insieme al padre, Giuseppe Bilardello, di 53, e allo zio, Antonio Bilardello, per omissione di soccorso in mare.

Un «mancato soccorso» che, il 26 luglio 2011, nel mare di Capo Boeo, di fronte i circoli velici, costò la vita a un giovane tunisino, Lofti Tumia, di 19 anni, annegato in poco più di tre metri d'acqua. Secondo l'accusa, il ragazzo era sull'imbarcazione («Piccola Maria») pilotata da Vincenzo Bilardello, per altro non in possesso della patente nautica per quel tipo di natante. Tumia finì in acqua (o forse vi si gettò perché qualcuno glielo ordinò, non essendo regolarmente assunto e imbarcato) quando in zona si avvicinò un gommone della Guardia Costiera impegnato nei controlli contro la pesca di frodo.

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