CALATAFIMI. "Uno scenario da inferno dantesco". Con queste parole, il sindaco di Calatafimi Segesta, Vito Sciortino, ha commentato ieri, poco dopo le 18, il bilancio dell'incendio che si è sviluppato nel territorio calatafimese intaccando anche l'area del Parco archeologico, la cui direzione ha quindi dovuto stabilire, per precauzione, la sua temporanea chiusura e quindi il rinvio della prima delle due serate della manifestazione culturale "Tramonti Elimi" che era prevista proprio per ieri. Nel tardo pomeriggio di ieri, grazie al continuo intervento di spegnimento operato con l'indispensabile ausilio di quattro Canadair dei vigili del fuoco e di un elicottero del corpo forestale, il pericolo è stato ridimensionato. Intanto, sono andati in fumo 62 ettari di vegetazione spontanea. Nessun ferito, per fortuna. Pare che non si registrino ingenti danni a colture. Per quanto riguarda l'area archeologica, il rogo ha distrutto una postazione in legno e un chioschetto nell'area dell'Agorà. "Il fuoco ha attraversano il Vallone della Fusa - spiega il sindaco -, che è sotto la collina su cui poggia il Tempio. L'incendio era partito dal lato Calatafimi, interessando la contrada Scorciagatto e il Monte Barbaro e l’area demaniale di Monte Pispisa, destando massima allerta anche per la zona dove si trovano gli uffici del Parco".