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San Teodoro, la spiaggia della discordia

I coniugi De Vita vengono, sostanzialmente, accusati di comportarsi da veri padroni della spiaggia che hanno avuto in concessione. Durissimi sono i commenti di turisti e bagnanti pubblicati su Tripadvisor.

Marsala (Sicilia)

MARSALA. «Abbiamo effettuato controlli in tutti gli stabilimenti balneari di Marsala, anche in quello accanto le torri di San Teodoro, e dove abbiamo riscontrato irregolarità abbiamo elevato sanzioni». È quanto dichiara il tenente di vascello Raffaele Giardina, comandante dell'ufficio circondariale marittimo marsalese, interpellato sulle polemiche esplose in quest'ultimo scorcio d'estate per gli atteggiamenti, per alcuni un po' troppo "bruschi", dei gestori (Giuseppe De Vita e la moglie Ombretta Nizza) del lido che si trova nella bocca Nord della Laguna, che bisogna attraversare a piedi per andare sull'isola Lunga. Quasi 500 metri di bassi fondali per approdare sulla punta nord dell'isola più grande dello Stagnone.

I coniugi De Vita vengono, sostanzialmente, accusati di comportarsi da veri padroni della spiaggia che hanno avuto in concessione. Durissimi sono i commenti di turisti e bagnanti pubblicati su Tripadvisor. In Consiglio comunale, il caso è stato sollevato da Daniele Nuccio. Poi, c'è stata persino un'interrogazione del M5S all'Ars e infine un documento di Legambiente.

«Non tratto male la gente, la invito a transitare - replica Giuseppe De Vita - Quest'anno abbiamo subito un'invasione, c'è stato un grande afflusso, quasi dovevo mettere dei buttafuori. Chi non usufruisce dei servizi del lido può passare, ma non può stazionare in spiaggia. Io li ho invitati ad uscire fuori nella linea della battigia. Solo di concessione demaniale paghiamo circa 16 mila euro per sei anni».

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