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Santa Ninfa, polpette avvelenate ai randagi

Grazie al pronto intervento del veterinario Giuseppe Spina che, con un opportuno antidoto al veleno, ha evitato ai due animali una morte sicura

SANTA NINFA. A Santa Ninfa c'è chi si diverte ad avvelenare dei cani a Castelverano c'è chi si occupa di salvarli. A Santa Ninfa, con cadenza semestrale torna il "killer dei cani", che venerdi ha fatto una vittima mentre due esemplari sono stati salvati grazie al pronto intervento del veterinario Giuseppe Spina che con un antidoto ha evitato ai due animali una morte sicura. Venerdì un medico, Filippo Frazzetta, ha ricevuto una telefonata da un amico che gli riferiva di avere visto alcuni cani barcollare nelle vie di contrada Magazzinazzi. Filippo Frazzetta notoriamente amante degli «amici dell'uomo» si è precipitato da Triscina e ha trovato un esemplare moribondo e l'arrivo del veterinario, da lui chiamato, purtroppo, non è servito a salvare la vita ad un meticcio non microcippato.

Il dottore Spina spiega che: «probabilmente i cani hanno mangiato qualche pezzo di carne o salsiccia appositamente lasciata da qualcuno pieno di pesticida.Siamo riusciti in tempo a salvare due cani,purtroppo per l'altro non c'è stato nulla da fare- adesso spiega il veterinario -trattandosi di un cane non registrato la carcassa dell'animale a spese dell'Asp dovrà essere portata all'Istituto Zooprofilattico di Palermo per accertare la natura del veleno che ha ucciso il cane».

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