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Falso, calunnia e rivelazione di segreto: quattro poliziotti di Marsala a giudizio

MARSALA. Falso materiale e  ideologico in atto pubblico, calunnia, falsa testimonianza,  favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio sono i reati  a vario titolo contestati dalla Procura di Marsala a quattro  poliziotti rinviati a giudizio dal gup Riccardo Alcamo, che ha  fissato l'avvio del processo per il 19 ottobre prossimo.     L'indagine, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal  sostituto Antonella Trainito, è stata svolta dalla sezione di pg  della Guardia di finanza. I rinviati a giudizio sono i  sovrintendenti Antonio Sorrentino, di 53 anni, e Vito Pecoraro,  di 54, l'assistente Vincenzo Dominici, di 46, tutti fino a poco  tempo fa in servizio al Commissariato di Mazara del Vallo (poi  trasferiti in Calabria), e il commissario capo Carlo Nicotri, di  31 anni, ex dirigente del commissariato di Mazara del Vallo, poi  trasferito alla questura di Palermo.

L'inchiesta è nata in seguito agli sviluppi del procedimento  che lo scorso 6 luglio ha visto condannati Pecoraro e Dominici a  tre anni ciascuno, nonchè a 5 di interdizione dai pubblici  uffici, per falso ideologico in concorso. Processo nel corso del  quale è scaturita l'indagine che vede Pecoraro e Dominici,  insieme con Sorrentino, accusati di avere redatto una relazione  di servizio, per la Procura «falsa», proprio al fine di  scagionare i primi due poliziotti dalle imputazioni per i quali  avevano subito la condanna. Il commissario Nicotri, invece, è  stato rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d'ufficio.     Dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Marsala è,  inoltre, emerso che Nicotri, nel 2014, chiese aiuto al vice  questore Nicolò D'Angelo, di 50 anni, dirigente della Polstrada  di Trapani, per fare annullare una multa per eccesso di velocità  che gli era stata elevata dai vigili urbani di Palermo,  dichiarando che stava tornando di corsa a Mazara per ragioni di  servizio. Per l'accusa, però, Nicotri era libero dal servizio e  quindi avrebbe dichiarato il falso per evitare di pagare la  multa. Così è scattata l'accusa di truffa. Per questi fatti,  però, il gup, accogliendo l'istanza della difesa, ha dichiarato  l'incompetenza territoriale e ha rinviato gli atti, per D'Angelo  e Nicotri, alla Procura di Trapani.     Sono stati, infine, prosciolti due carabinieri in servizio a  Mazara (Andrea Volpe, di 45 anni, e Salvatore Buscemi, di 36)  accusati di abuso d'ufficio e falso ideologico per non aver  fatto la multa e sequestrato lo scooter al figlio del  sovrintendente Sorrentino che guidava senza casco.

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