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"Sequestrò la moglie fedifraga", un poliziotto di Marsala a giudizio

 MARSALA. Un poliziotto in  servizio al Commissariato di Marsala,  è stato rinviato a giudizio  dal gup Annalisa Amato per sequestro di persona, tentata  estorsione, percosse in danno della moglie e  ingiurie all'amante di quest'ultima. Il processo, davanti il  Tribunale di Marsala, inizierà il prossimo 2 ottobre. Con il  poliziotto sono state rinviate a giudizio anche altre tre  persone coinvolte nella vicenda. Tra queste, i genitori della donna, anche loro accusati in concorso di sequestro di persona e  tentata estorsione. Di quest'ultimo reato deve rispondere anche un cugino accusato anche  di lesioni personali (in danno dell'amante della donna). L'amante fu, infatti, picchiato in una via  del centro di Marsala, riportando lesioni al volto e alla  cervicale. Sempre di lesioni, infine, per omesso intervento  quando l'amante della donna fu picchiato, erano accusati anche  due poliziotti della squadra Volanti, che però, sono stati prosciolti. L'accusa di  estorsione è relativa al fatto che la moglie fedifraga, dopo la  scoperta della tresca amorosa, sarebbe stata costretta ad andare  da un notaio per cedere al marito la sua quota di proprietà  dell'appartamento in cui vivevano in città, mentre il sequestro  di persona dal fatto che la donna fu chiusa a chiave in casa,  per circa 24 ore, dal marito e dai suoi genitori per paura che  fuggisse con l'amante. A liberarla furono i militari della  sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala,  venuti a conoscenza di quanto stava accadendo perchè la donna  prigioniera, avendo nascosto in casa un altro cellulare, riuscì  a inviare degli sms a due amiche.

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