MARSALA. «Non c’è pericolo di reiterazione dei reati, perché non più titolare di attività commerciali, ma sussistono gli indizi di colpevolezza». Sono queste le motivazioni depositate dal Tribunale del Riesame, che accogliendo l’istanza dell’avvocato difensore Francesco Messina, ha annullato la misura cautelare per Antonio Correra, di 35 anni, agente di commercio, che era stato arrestato lo scorso 8 giugno per due ipotesi di reato: bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e truffa ai danni dello Stato.
A dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare era stata la sezione di pg della Guardia di Finanza della Procura di Marsala, in esecuzione dell’ordinanza del GIP Vito Marcello Saladino. Scarcerato il 30 giugno, nei giorni scorsi sono state depositate le motivazioni del Tribunale della libertà di Palermo, la sezione del Riesame, presieduta dal giudice Antonella Coniglio. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura, scaturisce dal fatto che, secondo gli investigatori, l’indagato avrebbe detto di essere vittima di estorsione e usura e in questo modo avrebbe tratto in errore la Prefettura di Trapani e il commissario straordinario di Governo, riuscendo così ad attingere somme dal cosiddetto «Fondo di solidarietà» destinato alle vittime di estorsione e usura.
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