ALCAMO. «Chi lo dice che noi non paghiamo di tasca nostra? Dobbiamo per forza dirlo a tutti?». A difendersi con queste parole è il consigliere comunale Ignazio Caldarella, replicando alle accuse, peraltro rivolte anche a dirigenti e personale comunale, che in queste ore fioccano ad Alcamo dopo la notizia che i consiglieri comunali, costituendosi in comitato, vadano in giro per Alcamo a cercare soldi per organizzare la Festa in onore della Patrona Maria Santissima dei Miracoli.
Anche se sono state collocate le luminarie ieri anche lungo il corso VI Aprile, ad appena due giorni dal tradizionale inizio della tre giorni di festività patronale, non è ancora stato predisposto un programma, «perché la spesa è bloccata - ribadisce il presidente del consiglio comunale Giuseppe Scibilia - e quindi ci rivolgiamo agli imprenditori affinché contribuiscano». Ma proprio alla vigilia della giornata, quella di ieri, di scadenza per il pagamento della prima rata dell'Imu e della Tasi, sono stati in molti a criticare, in generale, l'atteggiamento con cui si sta affrontando l'emergenza economica del Comune. L'ex sindaco Sebastiano Bonventre, comunque, aveva già detto che «soltanto il 55 per cento degli alcamesi paga le tasse».
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