TRAPANI. Una lettera, accorata, per chiedere scusa. Per manifestare il loro pentimento per un gesto dettato «dall’esasperazione» di chi non ha più alcuna certezza e vede il futuro come una incognita. A scriverla, la coppia che, nei giorni scorsi, ha messo a soqquadro la sede dei Servizi sociali del Comune di via Fra Michele Burgio, nel rione Cappucinelli, nell’immediata periferia di Trapani, aggredendo alcuni dipendenti. Una impiegata, colta da malore probabilmente per la paura, è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale «Sant’Antonio Abate». Ora i due, che da tempo sono costretti a vivere in una roulotte, precisano «che non hanno nulla di personale nei confronti degli assistenti sociali. Anzi, chiediamo il loro aiuto affinchè i nostri nominativa vengano reinseriti nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare». Dalla lista erano stati depennati in quanto tre anni fa, secondo quanto accertato dal Comune, hanno occupato abusivamente una casa. L’uomo, però, fa una precisazione: «Non siamo sposati».