TRAPANI. Tra la Posidonia e Marinella di Selinunte pare sia nato un connubio irreversibile. Ogni anno, e in modo puntuale, le”alghe”, come le chiamano molti cittadini, si trovano al solito posto, abbondanti e in bella vista. Anche per questa Pasqua i tanti turisti che hanno scelto gli alberghi di Selinunte hanno dovuto fare i conti con le foglie di posidonia ammassate sull’arenile e con il nauseabondo odore che emettono. A qualche decina di metri dal “salotto” della borgata, dove insistono i diversi tavolini dei bar, utili per la classica seduta vicino al mare con conseguente aperitivo, tocca sorbirsi il solito scenario della posidonia in decomposizione, in attesa che arrivi lo scirocco oppure della solita ruspa che la metta da parte. Il problema si trascina da decenni. Dai tempi del sindaco Beppe Bongiorno ad oggi, tutto è sempre uguale. Centinaia di migliaia di euro spesi per ripulire il porticciolo, tonnellate di posidonia prelevata e nessuna soluzione definitiva almeno fino ad oggi. L’amministrazione comunale ha più volte annunciato l’avvio del progetto “Medicot” che dovrebbe risolvere l’annosa questione dell’accumulo delle alghe presente sulla spiaggia dello “scaro”, con l’utilizzo di un macchinario, denominato “macchina trita Posidonia”. Leggi la versione integrale e le altre notizie in edicola o sul giornale digitale CLICCA QUI