TRAPANI. Alla vigilia del trentesimo anniversario della strage di Pizzolungo - una delle tante rimaste oscure - prende il via domani la «Settimana della memoria, Non ti scordar di me», promossa dal Comune di Erice e da «Libera». Lo scorso anno, Margherita Asta (nell’attentato morirono sua mamma, Barbara Rizzo, e i suoi fratellini gemelli, Giuseppe e Salvatore) espresse il desiderio dell’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Un appello, più che legittimo, finora caduto nel vuoto. La giustizia ha fallito: le condanne dei boss Totò Riina e Vincenzo Virga (come mandanti) e di Balduccio Di Maggio e Nino Madonia (come esecutori), non fanno assolutamente luce sulla strage. Si sconosce il movente. E dalla via giudiziaria, ormai, c’è poco da sperare. Una commissione, invece, potrebbe contribuire a capire i tanti misteri che ruotano attorno a quell’attentato. Lo Stato, sin dall’indomani della strage di Pizzolungo, ha mostrato di voler «cancellare» anche chi è rimasto vivo, come il sostituto procuratore Carlo Palermo: vero obiettivo dell’attentato. A lui fu proposto di cambiare generalità e di trasferirsi in Canada. Leggi la versione integrale e le altre notizie in edicola o sul giornale digitale CLICCA QUI