MARSALA. Scopre che la moglie lo tradisce con un altro uomo e allora la costringe ad andare dal notaio per cedergli la sua quota di proprietà dell'abitazione familiare e poi, con la complicità dei genitori di lei, la chiude a chiave in casa per paura di una "fuitina". Sono queste alcune delle contestazioni mosse a un poliziotto in servizio al Commissariato di Marsala, L.N., 41 anni, al quale il gip Francesco Parrinello, su richiesta della Procura di Marsala, ha applicato la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa
familiare, nonché il divieto di avvicinamento alla moglie.
Il poliziotto è accusato anche di percosse alla moglie (T.I., di 37 anni) e ingiurie all'amante di quest'ultima. Indagati sono anche i genitori di T.I., G.B.I., di 70 anni, e A.R., di 64, anche loro accusati in concorso con L.N. di sequestro di persona ed estorsione. Di quest'ultimo reato deve rispondere anche G.D.G., di 55 anni, accusato anche di lesioni personali (in danno dell'amante di T.I.) insieme con i genitori della donna. L'amante (I.V.) fu, infatti, picchiato in una via del centro di Marsala, riportando lesioni al volto e alla cervicale giudicate guaribili in 30 giorni. Sempre di lesioni, infine, sono accusati anche due poliziotti della squadra Volanti, l'assistente F.G., di 43 anni, e N.G., di 24, che L.N. fece intervenire quando sorprese la moglie e l'amante per strada. I due poliziotti, secondo l'accusa, non sarebbero intervenuti quando G.B.I., A.R. e G.D.G. picchiarono l'amante della moglie di L.N. A liberare la donna sequestrata in casa per circa 24 ore sono stati i militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di
Marsala, venuti a conoscenza di quanto stava accadendo perché la donna prigioniera, avendo nascosto in casa un altro telefono cellulare, è riuscita a inviare degli sms a due amiche.
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