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Raccolta differenziata, percentuali ancora troppo basse a Trapani

La commissione d’inchiesta sulla Trapani Servizi punta il dito contro i ritardi: va attivato il porta a porta e potenziato l’impianto di Belvedere

TRAPANI. «Attraverso un percorso sostenibile di gestione dei rifiuti il Comune potrebbe avere una ricaduta molto positiva in termini di immagine e di tutela dell'ambiente. Inoltre, metterebbe in moto un percorso virtuoso fatto di dialogo partecipato attraverso una pratica quotidiana che accomuna tutti, “separare i rifiuti”. Un vero cambiamento culturale». Sono queste le conclusioni, in fase di prospettiva per il futuro, della commissione di inchiesta della Trapani Servizi in merito al ciclo dei rifiuti.

A questo fine il presidente Enzo Abbruscato ed i componenti Vito Mannina, Totò La Pica, Pietro Cafarelli e Nino Bianco, sono arrivati dopo la loro “indagine”. E nelle «azioni di intervento per la gestione del ciclo rifiuti», sottolineano come «si applica ad oggi un sistema di gestione dei rifiuti che non permette di raggiungere percentuali imposte dalla legge» e che il Comune, «a causa di scelte politico-amministrative che hanno contribuito a lasciare la città agli ultimi posti per qualità della vita», ogni anno subisce una sanzione di circa 100 mila euro l’anno per il mancato raggiungimento delle soglie minime di differenziata. Quindi, boccia la presenza dei cassonetti in strada perché «non permette di fare il salto di qualità», definendo, però, positiva l’introduzione dell’unità mobile per la differenziata nelle frazioni. Una pratica, quella della differenziata, che «dovrebbe essere un obbligo». Positiva, poi, la pulizia delle strade, ma solo nelle zone centrali.

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