MARSALA. Il divieto di dimora a Mazara del Vallo (Trapani) è stato notificato dai militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala a tre poliziotti in servizio al commissariato mazarese. Il provvedimento cautelare, chiesto dal procuratore Alberto Di Pisa e firmato dal gip del tribunale di Marsala, riguarda i sovrintendenti Antonio Sorrentino e Vito Pecoraro e l'assistente Vincenzo Dominici. I tre sono accusati di avere redatto una falsa relazione di servizio, retrodatandola di due anni, al fine di scagionare Pecoraro e Dominici, attualmente sotto processo per omissione d’atti d’ufficio e falso ideologico in concorso. Ai due poliziotti si contesta il fatto di non avere adottato, nel 2012, alcuna sanzione (né sequestro, né multe) dopo avere fermato, ad un posto di blocco, un'auto priva di copertura assicurativa, non revisionata e su cui gravava anche un fermo amministrativo dell’Agenzia delle entrate. Sul mezzo, però, i carabinieri avevano piazzato una microspia (il proprietario, Vittorio Misuraca, era indagato per sfruttamento della prostituzione). Ma il 30 giugno 2014, in Tribunale, il sovrintendente Sorrentino ha dichiarato che c'era una relazione di servizio, datata 19 aprile 2012, in cui Pecoraro e Dominici spiegavano che al posto di blocco non adottarono provvedimenti perché sapevano che sull'auto c'era la microspia dei carabinieri. Dall'indagine condotta, però, da Procura e sezione di pg della Guardia di finanza sarebbe emerso che la relazione di servizio sarebbe stata redatta successivamente.