MAZARA. Le bollette della Tia nell'occhio del ciclone. Da un lato le migliaia di utenti che lamentano l'arrivo di bollette per gli anni 2007 - 2008 - 2009, attraverso raccomandate che provocano lunghe code negli uffici postali per ritirarle, dall'altro il responsabile del procedimento amministrativo e responsabile del servizio Tia, Vito Di Giovanni della Belice Ambiente, che ieri, in una lunga nota ha ritenuto necessario chiarire i dubbi emersi a seguito di un comunicato stampa sulla TIA emessa dalla Belice Ambiente. Di Giovanni si dichiara un lavoratore dipendente della società e sarebbe stato l'unico ad avere accettato tale incarico. "Ho più volte chiesto di esserne sollevato - scrive - ma le mie dimissioni sono sempre state respinte". Di Giovanni, quindi, entra nel merito e dichiara che se non fossero state inviate le bollette il credito vantato dalla Belice Ambiente sarebbe caduto in prescrizione con grave danno per la società che, ricorda Di Giovanni, è una spa e quindi del mancato incasso ne avrebbero corrisposto gli undici comuni aderenti alla Belice Ambiente.
"Solo nel 2010 - spiega Di Giovanni - la Società si interroga su quale strada intraprendere per salvare il salvabile: 1) legittimare, se possibile, la Tia 2005 2009 determinata dall'assemblea soci; 2) annullare la TIA emessa e riemettere la TIA con i coefficienti Tarsu 2004 di ogni singolo comune.Con la seconda opzione si rischiava la prescrizione della TIA 2005 e 2006, e con i coefficienti tarsu 2004 si sarebbe creato un buco di oltre 45 milioni di euro".
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