TRAPANI. In un libro dedicato al sostituto procuratore Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia 32 anni fa (davanti la sua abitazione di Valderice, il 25 gennaio 1983) avrebbe omesso di menzionare l’esito favorevole di una vicenda giudiziaria che aveva riguardato l’ex dirigente della Squadra mobile della Questura Giorgio Collura. Querelato da quest’ultimo, che è stato anche comandante della Polizia stradale, lo scrittore Salvatore Mugno è stato rinviato a giudizio per diffamazione dal giudice per le udienze preliminari Antonio Cavasino.
Il processo a suo carico inizierà il 4 giugno davanti al giudice Angelo Pellino. Mugno è stato chiamato a rispondere di quanto scritto in alcune pagine del volume edito da «Di Girolamo Editore» dal titolo «Una toga amara. Giangiacomo Ciaccio Montalto. La Tenacia e la Solitudine di un Magistrato Scomodo». Nel libro, incentrato prevalentemente sul resoconto delle indagini scaturite dall’omicidio del sostituto procuratore, infatti, secondo l’accusa mossa a Mugno, sarebbe stata «offesa» la reputazione di Giorgio Collura, dirigente all’epoca della Squadra mobile, che sarebbe stato additato al lettore come «persona riprovevole, autore di condotte illecite oltre che infedele servitore dello Stato».
Nel volume si riporta infatti che Collura fu arrestato il 2 novembre del 1984: «Nel mandato di cattura firmato dal giudice istruttore di Caltanissetta Claudio Lo Curto si parla di favoreggiamento aggravato e continuato nei confronti delle cosche mafiose del Trapanese» ma sarebbe stato omesso di «menzionare e consegnare al lettore» l’esito giudiziario della vicenda personale di Collura.
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