MARSALA. Il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di Anna Maria Ballatore, di 62 anni, cancelliere del Tribunale civile di Marsala, che già nel maggio scorso era stata posta agli arresti domiciliari dai carabinieri in esecuzione della misura cautelare emessa dal Gip con l’accusa di concussione e tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità a due utenti della cancelleria e falso ideologico. Ma il collegio dei difensori dell’imputata ribatte: «Sarà il dibattimento, con le prove a discolpa che saranno dedotte, a dimostrare l’effettivo e reale accadimento dei fatti e a provare lo zelo, anche eccessivo, della nostra assistista nello svolgimento delle proprie funzioni. Per altro riteniamo che le condotte contestate al cancelliere Ballatore non integrino le fattispecie criminose contestate, considerato che i funzionari del Ministero della Giustizia le hanno consentito di continuare a svolgere le proprie funzioni».
Ieri mattina si è tenuta l’udienza preliminare innanzi al Gup Francesco Parrinello che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Marsala rappresentata in aula dal pm Sabrina Carmazzi. Sono stati il procuratore capo Alberto Di Pisa e il sostituto procuratore Antonella Trainito a condurre le indagini scaturite proprio dalla denuncia di una delle sette persone offese del procedimento, una vedova. Ieri in quattro si sono costituiti parte civile e si tratta in particolare di Sara Bonafede, assistita dall’avvocato Pier Giorgio Giacalone, dell’avvocato Riccardo Marceca, assistito da Ivan Gerardi, di Antonella Caruso difesa dal collega Vincenzo Forti, dell’avvocato Esmeralda Rubino difesa dal suo legale di fiducia Manuela Canale.
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