TRAPANI. Licenziamento collettivo. È il provvedimento che è stato notificato, nel corso di un'assemblea dal presidente Vincenzo Conticello e dal direttore del personale Francesco Nuccio, ai circa cento dipendenti della sede di Trapani dell’Ial Sicilia, l’Ente di formazione professionale che, come altri del settore, pur non essendo incorso in problemi di ordine giudiziario, ha avuto revocati gli accreditamenti da parte della Regione. Compresi i lavoratori cosiddetti «sportellisti», si tratta, appunto, di circa 100 persone dall’età media di 45-50 anni, che si ritrovano senza occupazione e in credito di 24 mensilità, pari di fatto, a 2 anni. Erano stati posti lo scorso anno in cassa integrazione ma non hanno percepito nulla perché l’Inps ha «chiuso i rubinetti» a causa dell’eccessivo debito della Regione mentre, per quest’anno, la stessa cassa integrazione è stata negata in quanto gli Enti non sono considerati più equiparati alle aziende come avveniva in precedenza. L’unica speranza per il personale licenziato è che venga accolto un ricorso al Tar perché l’Ial venga riammesso ai piani formativi che comporterebbero l’erogazione di risorse economiche. In tal caso potrebbe essere, infatti, richiamato in servizio. «Una fiammella che ci ostiniamo a volere mantenere accesa» affermano alcuni di essi rivendicando, peraltro, le grandi tradizioni, sul territorio, dell’Ial i cui centri formativi sono stati sempre punto di riferimento per i giovani e per i disoccupati. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA