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Torna l'emergenza rifiuti nel Trapanese, spazzatura lasciata per strada

Il presidente della Srr Mino Spezia sollecita gli amministratori regionali per avere risposte concrete visto che gran parte dei Comuni non sanno dove scaricare

TRAPANI. Risolvere rapidamente il problema dei rifiuti o, in alternativa, lasciare. Dimettersi. Sono queste le richieste che Mino Spezia, sindaco di Valderice e, al tempo stesso, anche presidente della Srr Trapani Nord, ha rivolto all’intera classe politica regionale considerato che, ormai, la maggior parte dei Comuni della Srr non può scaricare i rifiuti solidi urbani in nessuna discarica in seguito alla chiusura dell’impianto di Siculiana in un primo momento ed alla saturazione di quella di Borranea successivamente. Spezia, quindi, si scaglia dritto contro gli amministratori regionali, considerato che, nonostante l’ordinanza che vieta il conferimento dei rifiuti solidi urbani, ormai da alcuni giorni i cittadini non li tengono più in casa, ma cominciano a lasciarli per strada. Con un elevato rischio di problemi igienico - sanitari.

“L’atteggiamento della Regione è incomprensibile ed inaccettabile – sono le prime parole del sindaco di Valderice -. Ancora oggi buona parte dei Comuni della Srr “Trapani Nord” non sa dove poter conferire i rifiuti. Se la Regione non è in grado di dare risposte concrete alla propria collettività deve trarne le conseguenze e lasciare il passo. Da giorni siamo condizionati dalla incapacità di scelta della Regione e dell’assessorato Regionale all’Energia – continua Spezia -. Continuiamo a dover gestire una emergenza che appartiene interamente all’assenza di vera politica di gestione del sistema dei rifiuti. Come sindaci ed amministratori non siamo nelle condizioni di poter dare garanzie ai nostri cittadini, di poter indicare un percorso chiaro da seguire in quella che è una vertenza rifiuti che non abbiamo né causato, né voluto, ma che stiamo subendo assieme a loro. Un Governo è chiamato a governare – conclude Mino Spezia -. Un assessorato è chiamato a programmare e coordinare. Se né l’uno e né l’altro sono in grado di farlo, gettino la spugna e lascino ad altri l’onere di amministrare la Regione, ormai preda di una crisi che si avvita su se stessa”.

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