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Erice, una «class action» per il diritto all’acqua

Il sindaco: «Non arretreremo di un millimetro nell’annosa battaglia per il riconoscimento al bene primario nelle case di tutti»

ERICE. «Garantiamo agli ericini che non arretreremo di un millimetro nell'annosa battaglia per il riconoscimento del diritto al bene primario, quale l'acqua, nelle case di tutti». Lo ha affermato il sindaco di Erice Giacomo Tranchida al termine di una riunione nella quale è stata confermata la determinazione a portare fino in fondo la «Class action» per la vertenza acqua-danni provocati dal dissalatore che ha avuto luogo negli uffici comunali di Rigaletta-Milo con l'assessore Angelo Catalano e l'avvocato Vincenzo Maltese, il legale che assiste l'Ente e diversi amministratori condominiali unitamente ai rappresentanti di alcune sigle di associazioni consumatori ed ai rappresentanti dei Comitati di Quartiere.

Nel corso del vertice è stato ribadito che la vertenza giudiziale contro Regione, Eas e Siciliacque portata avanti dall'amministrazione Tranchida è basata sul nesso di causalità tra la qualità dell'acqua dissalata che nel corso degli anni è stata immessa in rete e la corrosione della condotta del comprensorio ericino ed è stato fatto il punto circa le attività da porre in essere in favore dei cittadini che hanno subito danni dalla carenza idrica degli anni scorsi e dalla stessa qualità dell'acqua dissalata.

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