CASTELVETRANO. Un messaggio, forte, per gli imprenditori del Trapanese. A lanciarlo è Giovanni Leuci, capo della Squadra mobile della questura del capoluogo. «Stare con la mafia - dice - non conviene all’imprenditore che rischia il sequestro dei beni e l’operazione di oggi (ieri per chi legge) è l’ennesima dimostrazione». «La legge in vigore - aggiunge - è severa. Questione di tempo e i beni dell’imprenditore vicino o contiguo a Cosa nostra vengono sequestrati».
In passato, la polizia si era occupata di due dei destinatari del provvedimento di sequestro: Francesco Spezia e Mario Messina Denaro. Il nome del primo è saltato fuori nel gennaio del 2012, nel corso dell’operazione denominata «Panoramic» culminata nel sequestro di beni, per un valore complessivo di 25 milioni di euro, riconducibili all’imprenditore Michele Mazzara, 54 anni, di Dattilo ritenuto un favoreggiatore di Matteo Messina Denaro.
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