MARSALA. Assenza di tracciabilità ed etichettatura del pescato, irregolarità in materia di diporto nautico e per la sicurezza della navigazione: scattano multe per trentamila euro e tre denunce nei confronti di marsalesi che hanno venduto prodotto ittico proveniente da pesca sportiva.
È questo il bilancio degli ultimi controlli effettuati dalla Capitaneria di porto di Marsala diretta dal tenente di vascello Raffaele Giardina. A pochi giorni dall’attività di controllo del territorio condotta dall’Autorità Marittima di Marsala insieme alle altre Forze di Polizia che ha condotto ad interventi nell’ambito della vendita abusiva di prodotti ittici presso l’antico mercato, nel mese di ottobre 2014, in esecuzione dell’operazione “Spada Vivo”, programmata dalla Direzione Marittima di Palermo, sono stati effettuati ad opera dei militari appartenenti all’Ufficio Circondariale Marittimo-Guardia Costiera di Marsala diretto dal Comandante Tenente di Vascello Raffaele Giardina, una serie di controlli del territorio di giurisdizione.
L’attenzione dei militari si è concentrata sul comparto della pesca con controlli lungo tutta la filiera: dalla cattura alla commercializzazione dei prodotti ittici senza tralasciare gli aspetti di libera fruizione demaniale. Ne sono scaturiti sedici verbali amministrativi (di cui nove in materia di pesca per l’assenza di tracciabilità, rintracciabilità ed etichettatura, tre in materia del diporto nautico, uno in materia di sicurezza della navigazione, due per violazione ad ordinanze emanate dall’Ufficio Circondariale Marittimo ed uno in materia di demanio marittimo) per un totale di circa 30.000 euro.
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