SIRACUSA. Case occupate abusivamente ed usate come depositi clandestini per bande specializzate soprattutto nei furti. Accade alla Graziella, nel cuore di Ortigia, uno dei rioni più suggestivi dell’isola ma ostaggio del degrado e della delinquenza, più volte segnalata dai titolari di attività alberghiere che, proprio qui, hanno investito i loro soldi per guadagnare e rilanciare il comparto turistico. C’è un’indagine dei carabinieri del comando provinciale sull’utilizzo di questi appartamenti che non sono abitati ma lasciati in stato di abbandono dai proprietari. A quanto pare, i titolari sembrano essersi disinteressati anche perché i locali, divorati dai morsi del terremoto del 1990, avrebbero bisogno di una profonda ristrutturazione per poterli sfruttare, magari affittandoli a qualche famiglia desiderosa di vivere nelle viscere del centro storico o ai turisti che mettono piede in città.
Tanti, troppi i soldi da mettere sul piatto e così, non trovando nemmeno acquirenti disposti a fare un piccolo investimento immobiliare, si “dimenticano” di avere una proprietà mentre per chi compie affari illeciti - furti in casa e dei ciclomotori fino al traffico delle sostanze stupefacenti - rappresentano una grande opportunità. I carabinieri della stazione di Ortigia, su indicazione del comando provinciale di viale Tica, avrebbe già fatto un censimento degli appartamenti, una decina in tutto, che sarebbero nella disponibilità di persone con precedenti penali, per lo più residenti nel centro storico, che controllano una fetta del quartiere. Gli inquirenti, in una recente inchiesta, denominata «Vicolo cieco» scattata il mese scorso e culminata con 5 arresti, hanno fermato una presunta banda che avrebbe fatto diverse incursioni nelle attività alberghiere, bed and breakfast e case vacanza, ma le indagini, nonostante i provvedimenti restrittivi, non si sono arrestate.
E la Graziella sarebbe diventata una sorta di mercato per la vendita della merce rubata che risulterebbe «stoccata» in questi depositi clandestini. L’ipotesi è che le bande hanno apposto dei lucchetti per impedire a chiunque di entrare nei loro magazzini e proprio li avverrebbe la vendita ad una rete di clienti piuttosto vasta. I proprietari, secondo alcune fonti investigative, non sarebbero coinvolti in questi affari ma gli inquirenti si starebbero rivolgendo a loro per consentirgli di mettere piede nei locali e fare «pulizie». Il sospetto è che oltre alla ricettazione di prodotti rubati, i custodi usino gli appartamenti della Graziella per conservare partite di droga che poi sarebbero vendute al dettaglio a tossicodipendenti di Ortigia e non solo. Poco meno di un anno fa, gli stessi carabinieri, al comando del colonnello, Mauro Perdichizzi, identificarono un gruppo di giovani che aveva molta dimestichezza con gli stupefacenti. Uno di loro venne fermato nell’area del tempio di Apollo in compagnia di un trentenne, residente nel Nord Italia, impegnato in un lavoro stagionale in occasione delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco. La compravendita di marijuana fu bloccata ed il presunto spacciatore denunciato ma l’operazione consentì agli inquirenti di aprire uno squarcio sulle attività illecite alla Graziella.
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