MARSALA. «Il GICO ha avviato indagini sul settore edilizio nei confronti di imprese che ritenevamo ottenere proventi di origine illecita e abbiamo svolto video sorveglianza in contrada Strasatto, a Castelvetrano, dove doveva sorgere il Mcdonald’s». Lo ha detto il comandante della Guardia di Finanza Massimiliano Dibollo che ha diretto il gruppo investigazione sulla criminalità organizzata dal 2010 all’agosto del 2013. Il militare è stato chiamato a deporre nel processo scaturito dall’operazione antimafia Eden, che vede alla sbarra cinque persone davanti al collegio presieduto da Gioacchino Natoli. A tre imputati è contestato il reato di associazione mafiosa ossia: Anna Patrizia Messina Denaro, sorella di Matteo, ritenuto il capo di Cosa Nostra, Francesco Guttadauro, nipote del superlatitante e ad Antonino Lo Sciuto. Alla sbarra a Marsala sono anche Vincenzo Torino (al quale è stato contestato il reato di intestazione fittizia di beni) e Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa, ma accusata di false dichiarazioni al pm. Dibollo ha risposto alle domande dei pm Dda Paolo Guido e Carlo Marzella dicendo: “nella zona dove doveva sorgere il Mcdonald’s abbiamo visto mezzi della Giovanni Filardo srl, poi denominata Bf costruzioni, ed effettuato intercettazioni anche sulla coniuge di Filardo e sulle due figlie”. Il comandante delle Fiamme Gialle ha detto che Giovanni Filardo è stato arrestato il 18 marzo 2010 e subito dopo la figlia Floriana è diventata rappresentante legale e amministratore della società, poi ridenominata in Bf dall'1 ottobre 2010”. Tuttavia, secondo quanto rilevato dagli inquirenti Giovanni Filardo “anche se in carcere, di fatto, dirigeva la società”.