CASTELVETRANO. Ennesimo furto notturno all’ospedale «Vittorio Emanuele II» di Castelvetrano. Nella notte martedì scorso, ignoti si sono introdotti all’interno del nosocomio e precisamente nel reparto di Oncologia al quinto piano rubando diversi computer e danneggiandone alcuni. Oltre al valore economico, decisamente scarso, il gesto dei ladri ha comportato la distruzione di importanti dati medici riferiti ai malati in cura al servizio di Oncologia diretto dal medico Liborio Di Cristina. Poco chiare ancora le dinamiche del furto. Sul caso indagano i carabinieri di Castelvetrano. Pochi giorni fa i “soliti ignoti” avevano fatto visita al reparto di Fisiatria e alla Medicina di Base asportando computer e alcune suppellettili. Insomma pare che l’ospedale di Castelvetrano, sia diventata facile terra di conquista per i balordi, che ignari del danno documentale che possono arrecare ai medici, rubano ciò che più gli viene a tiro. In altre occasioni precedenti, i ladri hanno anche rubato farmaci costosissimi. La situazione sta diventando oltremodo complicata e preoccupa il presidente del Tribunale dei Diritti del Malato, Pietro Truscelli. «Ancora un furto notturno che dimostra - afferma Truscelli - la vulnerabilità del sistema di sicurezza della struttura. Per i soliti motivi economici l’ospedale non è dotato di videocamere di sicurezza e neanche di servizio di vigilanza armata. C’e solo il portiere di notte e poco può fare per i controlli. Insomma, se non si interviene è a rischio pure la sicurezza dei pazienti che potrebbero diventare prede dei ladri. Occorre intervenire subito». L’ulteriore episodio di furto verificatosi martedi notte, dimostra che non è difficile introdursi all’interno della struttura ospedaliera. Gli accessi sono diversi, e non avendo attivo un sistema d’allarme, se qualcuno forza le porte è difficilissimo accorgersene per i dipendenti che si trovano all’interno. Sembra chiaro che i ladri, autori del gesto conoscono bene i limiti della sicurezza dell’Ospedale di Castelvetrano e quindi, ci provano spesso. Il problema della sicurezza riguarda anche il Pronto Soccorso dove spesso medici e gli infermieri in servizio, devono affrontare situazioni a dir poco imbarazzanti.