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A Castelvetrano proiettato gratis il docufilm su Falcone e Borsellino nel giorno in cui il film su Messina Denaro esce nelle sale del resto d'Italia

«Il 10 ottobre aprirò gratuitamente il mio cinema al pubblico che potrà assistere al docufilm Falcone e Borsellino, il fuoco della memoria, che ricorda due eroi veri dell’antimafia». È l’invito di Salvatore Vaccarino, figlio di Antonio, ex sindaco di Castelvetrano morto un paio d'anni fa di Covid, che giovedì 10 ottobre, giorno in cui uscirà nelle sale di tutta Italia e anche a Trapani e provincia Iddu, l'ultimo padrino, il film sul boss castelvetranese Matteo Messina Denaro, proietterà nel suo cinema Marconi (unica sala in città) il docufilm sui due giudici uccisi dalla mafia nel 1992 nelle stragi di Capaci e di via D'Amelio.

«Io e mio padre nel nostro cinema abbiamo sempre organizzato iniziative antimafia - ricorda Salvatore -, proiezioni di film, dibattiti, incontri coi registi, nessuno ci può accusare di non averlo fatto. L’operato di mio padre, al contrario di quanto viene raccontato nel film, nella realtà, è stato sempre teso a servire con sacrificio, dedizione e fedeltà l’unica istituzione a cui si è sempre rivolto: lo Stato italiano».

Antonio Vaccarino fu inquisito per mafia e poi condannato per traffico di droga. Contro questa vecchia condanna, prima di morire, aveva proposto istanza di revisione. Successivamente alla condanna, fu protagonista, per conto dei Servizi segreti, di uno scambio epistolare proprio con Messina Denaro. Di recente, nel 2019, era tornato in carcere, e fu poi condannato in primo grado a sei anni, per nuove vicende: avrebbe ricevuto da un colonnello dei carabinieri in servizio alla Dia di Caltanissetta uno stralcio di una intercettazione che avrebbe poi girato a Vincenzo Santangelo, titolare di un'agenzia funebre, con una vecchia condanna per mafia.

Il figlio, Salvatore Vaccarino, dice oggi che il rischio è quello di «mitizzare i criminali, personaggi del calibro di Matteo Messina Denaro». Da qui l’invito ai suoi concittadini a scendere in piazza «per esaltare figure oneste e vittime della mafia».

Vaccarino ha detto no alla proiezione del film che parla di suo padre nel suo cinema: «Chi sarebbe felice di proiettare nel proprio cinema un film che getta fango sul proprio padre?». «Il personaggio di Catello nulla a che fare con la famiglia Vaccarino - ha detto in questi giorni Antonio Piazza, uno dei due registi - è un personaggio immaginario. Sì, prendiamo spunto dalla situazione di cronaca». Il riferimento è proprio al rapporto epistolare tra Messina Denaro e l'ex sindaco.

Intanto, il Comune sta organizzando una proiezione pubblica al teatro Selinus, a due passi dal cinema Marconi, per consentire ai castelvetranesi di vedere il film, a dispetto del veto imposto dal proprietario dell'unica sala.

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