Quattro anni dopo Pinocchio, Matteo Garrone tornerà in sala con un’odissea omerica, tra fiaba e realismo ostile, sincero. E lo farà avendo scelto, per le riprese svolte in Italia, Marsala e il litorale siciliano. Dopo poco più di un mese di riprese, a marzo 2022, in Senegal, il regista di Gomorra e Reality (per i quali ha vinto, in entrambe le occasioni, il Grand Prix Speciale della giuria al Festival di Cannes) si è spostato in Sicilia, nella zona di Marsala. Tra gli attori e le comparse che hanno partecipato all’ultima opera del regista romano, donne e bambini di origini africane (solo Africa subsahariana) che vivono attualmente nell’Isola. Al cinema dal 7 settembre (e quasi sicuramente in anteprima al Festival di Venezia), Io Capitano non esce fuori dai binari narrativi che caratterizzano Matteo Garrone, raccontando un viaggio che si lega ai poemi omerici, alle fiabe, storiche e contemporanee tanto care al regista. Garrone si concentra su una realtà atroce e questa volta poco grottesca o felliniana. Un viaggio della speranza, dei due giovani Seydou e Moussa, che lasciano la loro città, Dakar, per raggiungere l’Europa. Con la direzione della fotografia affidata al già noto Paolo Carnera (Nostalgia, Favolacce, Suburra) colpisce la genuinità messa in scena dalle insidie del deserto, i centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Il film è ispirato ad alcune storie vere, quelle di Kouassi Pli Adama Mamadou, Anaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia, tutti ragazzi che hanno compiuto il viaggio che compiono i protagonisti. Io Capitano, scritto dal regista, dall’attore Massimo Ceccherini (che aveva già firmato la sceneggiatura di Pinocchio), da Massimo Gaudioso e dallo storico aiuto regista Andrea Tagliaferri (a cui Garrone ha prodotto il primo film, Blue Kids) è una coproduzione internazionale Italia/Belgio, prodotto da Archimede con Rai Cinema, in coproduzione con Tarantula e con la partecipazione di Pathé.