Impegno per l’ambiente, per i diritti umani, per chi si batte in nome di un ideale sono anche quest'anno i temi di SiciliAmbiente Film Festival che ogni anno propone una rassegna esclusiva di film, documentari e cortometraggi che raccontano le ferite che vengono inflitte, in maniera diversa, al pianeta e ai suoi abitanti. Il festival, nato undici edizioni fa nel Trapanese, a San Vito Lo Capo, è un appuntamento fisso a cui tengono a partecipare i rappresentanti delle maggiori organizzazioni solidali. Tra questi Amnesty International e Greenpeace che anche quest’anno prenderanno parte alle prime due serate di apertura. Amnesty partecipa questa sera all'apertura del Festival nel giardino di Palazzo La Porta dove verrà presentato “Selfie”, il film di Agostino Ferrente sugli adolescenti della periferia napoletana. Durante la serata interverrà Riccardo Noury portavoce nazionale di Amnesty International Italia, che ritornerà alla ribalta giovedì prossimo (18 luglio, al tramonto) a sostegno del recital di Moni Ovadia, “Waterpeace” sul tema delle migrazioni e sul diritto di ognuno alla bellezza. Sempre stasera si aprirà il concorso dei cortometraggi alle 23,30 con la proiezione di “Il mondiale in piazza” di Vito Palmieri (15’); seguito da “Valdarno: Carpinete in galleria – beta 540” di Luigi Perelli (15’), film evento di AMOOD. Domani invece sarà la serata di Greenpeace con la presentazione alle 21.50, a cura del giornalista Nicola Veschi, di “Il santuario”, mediometraggio (23') prodotto da Sky Italia, 2019. Sarà presente Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia. La serata si apre alle 20 con la presentazione del libro “Mani Crude” di Davide Ficarra, le proiezioni inizieranno invece alle 21,15 con il primo corto in concorso, “Plastic River” di Manuel Camia (14’), sull’impegno annuale di un ragazzo milanese, che a bordo del suo kayak risale i laghi e fiumi lombardi ripulendoli dai sempre più frequenti rifiuti di plastica. Seguiranno nel corso della serata, “Plastica” di Dario Ciulla (8’35’) “The sacred place where life begins” di Jeremy Là Zelle, Kristin Gates (24’45”), a cui si aggiungono due mini-corti d’animazione, ovvero il danese “Floreana” di Lou Morton (4’); e l’inglese “2053” di Bruna Martini (1’). Alle 21,30 si proietta il primo capitolo di “Spago”, progetto autoprodotto del fotografo Alessandro Sartori e della grafica Roberta Paolucci, in giro per il mondo per raccontare persone straordinarie che vivono felici in giro per il mondo: il primo è Carlo Figà Talamanca, ingegnere gestionale di 36 anni che ha rilevato con i suoi risparmi un'azienda che produce carbonella ecologica a Phnom Phnen in Cambogia. Alle 22,30 prima proiezione siciliana di “Chaco” di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini, che ha vinto il Festival dei Popoli 2018: l’apparente difesa impossibile di un «angolo» della foresta del Paraguay in nome di un cinema che sia strumento di una militanza attiva; sulla spiaggia, alle 22,10, tocca a “Who Made you”, documentario finlandese sull'intelligenza artificiale, in prima italiana.