Trapani

Domenica 24 Novembre 2024

Trapani calcio, i giocatori mettono in mora la società

I giocatori del Trapani calcio hanno deciso stamattina di mettere in mora la società. Sono, infatti, saltati alcuni accordi in merito alla spettanza relativa al mese di aprile e la squadra ha inaspettatamente tirato in ballo questa conclusione alla vigilia della partenza per la trasferta di Pisa. Una tegola difficile da digerire per la società che aveva programmato in maniera diversa. La dirigenza, in base alle normative dettate dalla Federazione, ha effettuato il saldo degli emolumenti al 15 luglio per quanto riguarda le spettanze dei minimi federali di tutti i tesserati (giovani della Primavera, fisioterapisti, staff del mister ) dei mesi di marzo, aprile e maggio e ha pure deciso di operare un certo “allineamento” con tutti i dipendenti, ai quali sono stati pagati gli stipendi di aprile e maggio. I calciatori con stipendi più alti, e cioè quasi tutta la prima squadra, hanno ricevuto l’1 luglio il pagamento delle retribuzioni relative al mese di marzo. La dirigenza ha, poi, indicato alla squadra che a fine luglio sarebbero stati corrisposti gli emolumenti concernenti il mese di maggio. Per quanto riguarda aprile, cosa che numerose società non hanno rispettato rifiutandosi di pagare i calciatori, è stato deciso di liquidare le retribuzioni dopo il 24 agosto ad iscrizione avvenuta (il prolungamento ad agosto è avvenuto dopo lo slittamento della scadenza del 30 giugno). Il programma adottato dal club non è piaciuto ai calciatori che hanno messo in mora la società. Una mossa a sorpresa a poche ore dalla difficile gara col Pisa, in un momento strategico del campionato. Tanto che i mal pensanti hanno indirizzato i loro sospetti a manovre di chissà quale provenienza in una fase così calda a quattro partite dal termine. Come se fossero manovre occulte per indebolire il Trapani. A questa domanda ha risposto Lorenzo Petroni. “Non lo so. Credo molto nei nostri calciatori. Confermo che tutta la squadra voglia lottare fino al termine. Anzi colgo l’occasione per fare i complimenti a Castori che sta facendo un lavoro immenso. In questo gruppo c’è ampiamente la sua impronta. Col tecnico siamo in completa sintonia. Speriamo di raggiungere l’impresa a cui tutti aspiriamo.- ha continuato il consigliere delegato all’area sportiva- ”Devo ammettere sinceramente che in società stiamo facendo i salti mortali per sistemare ogni cosa. Noi rispetteremo quelli che erano gli accordi con i giocatori. Sicuramente non ci fermeremo di fronte a nulla. Ho in programma di parlare con la squadra dopo la partita col Pisa per comprendere meglio quali siano le ragioni che hanno portato alla loro decisione perché mi manca certamente la chiarezza del gesto”. Lorenzo Petroni non è certamente contento di qualcosa che definisce “qualcosa che non mi sarei mai aspettata. A quattro gare dalla conclusione del campionato non ha alcun senso. Non capisco perché questa presa di posizione. La scadenza del 15 luglio è stata rispettata, i dipendenti sono stati pagati fino a maggio e con i giocatori abbiamo stilato un programma ben definito che li avrebbe retribuiti fino all’ultimo. Abbiamo deciso di onorare pure lo stipendio del mese di aprile, cosa che tanti altri non hanno fatto. Siamo una delle poche società. Non riesco a comprendere la vera motivazione di questo atteggiamento dei giocatori”. Per sgomberare il campo da ogni dubbio, Petroni ha anche risposto che se il Trapani non dovesse raggiungere la salvezza “la variabile sportiva non può incidere sulla continuità aziendale. In ogni caso non voglio pensare a questa eventualità”. Infine su voci che parlano di un coinvolgimento del consigliere d’amministrazione, Carlo Maria Medaglia, nell’ambito di una indagine della Procura di Roma, Lorenzo Petroni ha riposto che “se tutto corrisponde a verità sarà compito del consigliere prendere le opportune valutazioni se rimanere o no a far parte della società. In ogni caso son cose che non c’entrano nulla col Trapani calcio”.

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