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Il giocatore che lasciò il segno, Abate: "Spero di ritornare"

A Trapani ha lasciato il segno, non solo per quelle quattro stagioni indimenticabili, non solo per il gol di Cremona nella vittoria che è valsa la prima storica promozione in Serie B. Giovanni Abate è rimasto nel cuore di tanti trapanesi per il garbo, per la compostezza che lo ha sempre contraddistinto nei rapporti con tutti, che lo ha legato alla città granata che gli è rimasta nel cuore: «Come sto vivendo questo momento particolare? Come tutti quanti, con la speranza che finisca il più presto possibile per tornare alla vita normale, occupando il tempo in tante piccole cose sperando che la tv ci possa presto dare qualche buona notizia».

Si parla di ripresa dei campionati, si studia come ripartire ma al momento le priorità sono ben altre: «È normale che ci sia voglia di tornare in campo - sottolinea Abate - però in questo momento bisogna solo aspettare quello che succede, possiamo pensare di giocare in estate ma nulla si muoverà fino a quanto i contagi non scenderanno a zero».

Inevitabile il tuffo nel passato con uno dei protagonisti della prima promozione in B nel 2013: «A Trapani sono stato da Dio, - sottolinea Abate - per me è stato qualcosa di speciale, lo sentivo ad ogni partita, ad ogni allenamento, lo è stato fin da subito, dalla prima partita contro il Prato, vinta 2-1 grazie a un gol di Luca Ficarotta, quando a fine partita i tifosi mi chiamarono sotto la curva per incitarmi, nonostante avessi fallito 2/3 gol. Lì ho capito cosa era Trapani e me ne sono innamorato, 4 anni eccezionali che anche adesso, al solo pensiero, mi viene il magone».

L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia

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