Oggi conferenza stampa di presentazione del nuovo CdA del Trapani calcio in particolare dei due nuovi volti, il dottor Pino Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani e presidente di Uniocamere Sicilia, nominato presidente della società granata e l’imprenditore Massimo Marino, consigliere con delega in comunicazione, marketing e relazioni esterne. Il patron Fabio Petroni ha esordito dicendo: “Esprimo tutta la mia soddisfazione per le scelte fatte nei giorni scorsi. Per noi avere nel consiglio di amministrazione Pino Pace e Massimo Marino, significare portare avanti un intento cioè di integrare la nostra realtà con il tessuto economico-sociale del territorio. Con le presenze dei suddetti e del dottor Giuliano che non è presente riteniamo di aver raggiunto un livello di rappresentatività di grosso spessore. E’ nostra ferma intenzione continuare a rafforzare la nostra presenza in Sicilia non solo nel settore calcistico. Stiamo cercando di dare un contributo per il rilancio dell’aeroporto di Birgi e anche in altri settori. Ringrazio l’ex presidente Giorgio Heller per quanto ha fatto. In tal senso non abbiamo nulla da rimproverarci perché gli accordi sono stati tutti rispettati”. Il presidente Pino Pace ha tenuto a precisare: "Ho accettato l’incarico dopo averci pensato un po’. L’amore che ho per questa città e per questo territorio mi hanno convinto. Nel dottor Petroni ho trovato una persona perbene. Abbiamo una società che non è messa male. La situazione è sotto controllo. Una persona come Fabio Petroni che investe in questa realtà provinciale mi ha convinto a pensare che anche da parte mia fosse necessario un contributo per il Trapani calcio, per questa città e per la provincia. Del futuro abbiamo avuto modo di parlare e si stà valutando di investire sul futuro, sui giovani, sul sociale e altro. Ci sono tante prospettive che stiamo valutando Mi auguro che il progetto vada a compimento”. Massimo Marino ha sottolineato: “Si dice sempre mettiamoci la faccia stringiamoci attorno a questo vessillo. Di conseguenza quando è necessario farlo bisogna esserci. La mia città, i miei colori. Chiunque di noi avrebbe accettato con spirito di abnegazione. Credo fermamente che rimanendo in serie B si possano fare ragionamenti interessanti per far diventare realmente questa società un fiore all’occhiello del territorio regionale. Ci sono tante idee, ognuno per il suo ruolo possiamo raggiungere qualcosa di positivo”.