TRAPANI. Tanti occhi lucidi, e tra questi quelli dell’allenatore Alessandro Calori, al «rompete le righe» che è stato deciso in casa granata dopo la retrocessione diretta in Lega Pro. Molti giocatori non saranno a Trapani il prossimo anno perché, trattandosi di prestiti, faranno rientro alle rispettive «case madri» o perché in scadenza di contratto ed in età non più verde o comunque, sulla carta, poco adatti alla Lega Pro. Lo stesso tecnico ed il direttore sportivo Fabrizio Salvatori sono in scadenza.
«Con la società non ci siamo sentiti. Non è il momento di parlarne», dice Calori riferendosi anche alla vicenda di ordine giudiziario che coinvolge il principale sponsor del Trapani, la Liberty Lines, l’azienda della famiglia del patron Vittorio Morace che è socia, con lo stesso comandante, del club granata.