TRAPANI. Con il 3-1 subìto a Cesena nella penultima giornata del girone d’andata, il Trapani ha incassato la decima sconfitta stagionale, aggravando la sua posizione di ultimo in classifica perché adesso gli avversari più vicini, l’Avellino e la Ternana, distano 8 punti.
Vero è che nello spazio di una lunghezza vi sono, poi, altre tre squadre, Pro Vercelli, Pisa e Salernitana, tutte a 21 punti, ma per quanto l’impresa appaia proibitiva, è doveroso tentarci. Calcolatrice alla mano, mancando 22 turni alla fine del campionato, per raggiungere quota 50, il numero fatidico della salvezza, occorrerebbe fare 1,72 punti a partita. Impresa, ribadiamo, che appare proibitiva per una squadra che a un turno dalla fine del girone di andata conta 14 punti in meno rispetto all’anno scorso, ma in assoluto non impossibile, considerato quello che ha saputo fare il Trapani nel girone di ritorno del torneo 2015-2016 quando, dopo avere «girato» a 29 punti, concluse la «stagione regolare» a quota 73. Ma fu determinante il mercato di gennaio, anche se allora si trattò di mettere soltanto un paio di ciliegine sulla torta: Bruno Petkovic e Luca Nizzetto.
Nel mercato di gennaio 2017, gli interventi debbono essere invece radicali perché si tratta di sistemare un gruppo che si è rivelato male assortito e con rimpiazzi non all’altezza riguardo ad alcuni giocatori, il portiere Nicolas ed i difensori Perticone e Scognamiglio in particolare, andati via. Per non dire del flop che, sempre rispetto allo scorso anno, in quanto a rendimento, stanno accusando altri elementi.
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