TRAPANI. «Noi non vogliamo infrangere il sogno di Matteo nè togliergli la possibilità di giocare in serie A, ma la sua eventuale cessione deve avvenire alle nostre condizioni. E d’altro canto il giocatore sarebbe felicissimo di rimanere a Trapani». Parole di Daniele Faggiano, il direttore sportivo granata appena rientrato in città da un blitz in Toscana ed in Emilia Romagna che si è concluso con un nulla di fatto, per quanto riguarda il pressing del Cagliari su Matteo Mancosu (è toscano l’agente del giocatore, l’avvocato Valentino Nerbini), e la cessione in prestito al Forlì del giovane terzino sinistro Andrea Pastore, prelevato la scorsa estate dal Pontedera e mai utilizzato dal tecnico Roberto Boscaglia in campionato.La trattativa per la cessione di Mancosu si è arenata perché è stata assolutamente ritenuta inidonea l’offerta del Cagliari: un milione più bonus. Questi ultimi verosimilmente legati alla permanenza in serie A. Che il neotecnico del Cagliari Gianfranco Zola abbia maggiore appeal, nei confronti di Mancosu di quanto non ne avesse Zdenek Zeman è un dato di fatto, ma il cannoniere sardo (26 gol lo scorso campionato e già 9 quest’anno) non ne farebbe un dramma se dovesse rimanere a Trapani. Il fatto che svestirebbe la maglia granata solo per quella della sua città, ha scoraggiato, al di là delle pretese di Faggiano, il Bologna che, pure, aveva fatto un sondaggio «più che concreto», a detta del direttore sportivo granata ma non in linea con la quotazione che il Trapani fa del proprio centravanti. Chi aveva pronosticato, quindi, alla vigilia dell’attuale finestra di calciomercato, che l’eventuale trasferimento di Mancosu sarebbe stato un vero e proprio «tormentone» ha indovinato in pieno. Perché nonostante tutto, l’agente del giocatore non considera definitivamente chiuso ogni discorso. «I passi che sono stati compiuti dalle due parti - afferma, infatti, Valentino Nerbini - sono stati corretti, nonostante le posizioni siano molto lontane». ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA