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Il Trapani sogna, la classifica è sempre più bella

L’esterno: «Il nostro obiettivo è sempre la salvezza, adesso dobbiamo cominciare a fare punti pure in trasferta»

TRAPANI. A differenza del giovane Harry Potter il tecnico del Trapani Roberto Boscaglia non ha studiato alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts dove vengono educati i giovani maghi del Regno Unito, ma più semplicemente a Coverciano dove si «laureano» gli allenatori italiani. E Boscaglia vi ha conseguito il patentino per potere sedere a pieno titolo su una panchina di Serie A o di B con il massimo dei voti: 110 e lode. Eppure la patente di mago o quantomeno quella di «ghostbuster», non tanto nella traduzione letterale dall'inglese come «cacciatore di fantasmi» bensì in quella storpiata di «scacciatore di fantasmi», qualcuno gliela deve avere pur data, o comunque gliela darà, considerando quello che si è inventato, nella partita contro lo Spezia, per portare in porto una vittoria che sembrava, fino al 37' del secondo tempo, quantomeno improbabile, visto che gli ospiti erano in vantaggio e che il Trapani non riusciva a sfondare.

Il tecnico granata che ad inizio ripersa aveva mandato in campo Antonino Barillà in luogo dell'acciaccato Andrea Feola, preferendolo agli altri uomini di movimento che pure aveva a disposizione, a quel punto si è affidato anche a Nicola Citro e, altro che Harry Potter, ha vestito i panni dell'autrice della saga del «maghetto» scrivendo un saggio su come il mondo magico possa convivere con quello delle persone comuni e scacciando dal «Provinciale» i fantasmi della prima sconfitta stagionale. Barillà in gol per il pareggio e Citro che offre a Nadarevic il pallone del vantaggio granata e poi procura il rigore del 3-2 siglato da Christian Terlizzi dopo il nuovo pareggio degli spezzini, il tutto nell'arco di tempo che va, appunto, dal 38' della ripresa al quinto minuto di recupero, è roba che se te la raccontano stenti a crederci.

 

 

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