TRAPANI. «Non riusciamo ancora a raccogliere in trasferta, pur seminando tanto, ciò che meritiamo. Ma la prestazione al ”San Nicola” di Bari è stata buona. E da qui ripartiamo». Il centravanti del Trapani Giovanni Abate non butta, come si suol dire, «il bambino con l’acqua sporca», anche se non nasconde, da persona intelligente qual è, le difficoltà che i granata hanno incontrato contro i «galletti» che, «per i primi 25 minuti non ci hanno fatto giocare», afferma (la reazione del Trapani è stata concreta e credibile, però, solo dopo che il Bari aveva portato a due i suoi gol di vantaggio, ndc).
«Sapevamo che avrebbero iniziato forte, che sarebbero venuti a prenderci altissimi, che avrebbero cercato in tutti i modi di prendere ogni seconda palla per buttarla lunga e andare in profondità. Li abbiamo fermati, ma non riuscivamo ad andare avanti - prosegue Abate -. E nel momento in cui ci si trova davanti una squadra che gioca con la palla lunga è molto difficile, quando si recupera, concludere l'azione, se non attraverso tanti passaggi, ma loro non ce lo permettevano. Nel momento in cui hanno abbassato il loro baricentro, è venuto fuori il nostro gioco: si sono creati più spazi, abbiamo fatto tanti cross, ottenuto diversi calci d'angolo».
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